domenica 27 novembre 2011

Il limite tra qui e lì.

Ogni volta che Luca va in montagna si ritrova a pensare decisamente troppo. Per uno nato al mare la montagna è un bel casino, non si capisce in 5 minuti e forse nemmeno in 5 anni. Tutto sta forse nel trovare la propria montagna, inteso come la propria sensazione, il proprio modo di viverla.
Questa volta Luca ha cercato di girare la situazione, stravolgere il punto di vista, e domandarsi se per caso non ci sia in lui un'eccessiva esaltazione della montagna, dovuta magari al solo fatto che in essa siano rachiusi alcuni capi saldi della sua vita. C'è la tranquillità della roccia, ci sono gli ampi spazi compresi in altri spazi. C'è il cielo vicino, ci sono le persone non invadenti, c'è la sensazione che nulla cambierà a breve, ma che tenderà a spostarsi con molta lentezza. Queste cose fanno parte di lui e della montagna. Certi cespugli seccati dal freddo sono le parti brutte della sua vita. Parti brutte ma necessario condimento della situazione, del contesto. Non so perchè si sia messo in testa che lui e la montagna siano animali simili, di fatto questa volta arriva alla montagna con
l'unico obiettivo di disfarsi di questo scomodo pensiero. Guidando tra le curve si accorge di come sia imbranato con l'auto oltre un metro sopra il livello del mare. Perfino i dossi in città si prendono gioco di lui, e lui cercando di giocare d'anticipo li affronta accelerando. Il freddo non gli piace e non gli è mai piaciuto. Da piccolo aveva ideato un sistema per mettere il riscaldamento per le strade. Crescendo l'ha abbandonato.
Le donne di montagna non gli piacciono, gli uomini di montagna non gli dicono proprio nulla. Nei negozi dei paesini montani mancano un sacco di cose, e se così non fosse, così sarebbe comunque.
La terra è dura, non accogliente. L'erba punge e i cani che incrocia hanno freddo, anche se sembrano divertirsi. Le famigliole gli stanno sulle palle. In montagna nei weekend è piena di famigliole. Pensa e ripensa Luca, fino a concludere che evidentemente levarsi la montagna dalle cose che lo affascinano sarà più facile del previsto. E' soddisfatto mentre si dirige alla macchina dopo questi giorni di ricerca, questi giorni di mani e orecchie fredde, di cioccolate eccessivamente costose e liquide, di piedi troppo ricoperti di sudore la sera, per via di calzini troppo premurosi. Luca si sta dirigendo verso l'auto quando in un attimo scorge l'essenza di tutto e si ritrova inerme. Davanti ad un burrone rivede tutta la vita, il limite tra il qui e il lì. L'essere sopra a tutto e appena sotto al cielo. Vedere vicino ma non poter toccare. A pochi passi da un burrone ritrova gli spazi aperti del mare, gli uomini formica, la sensazione di non essere. Frantumatasi in polvere la sua missione, si ritrova nudo, ad accettare che la montagna continuerà ad affascinarlo. Apre un libretto in cui segna appunti, e su cui ha deciso di annotare tutte le cose di cui si è rassegnato di subire il fascino. Legge. L'odore della benzina, il neo della mia ex, la parola karma. Scrive. La montagna. E già che c'è, aggiunge un'altra parola. Luca.